Nel quadro del più ampio progetto di sviluppo della montagna e in perfetta coerenza con i principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale degli interventi, si inserisce il piano per la costituzione di una comunità energetica della montagna per la distribuzione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e per tutte le attività di approvvigionamento energetico compresa la gestione di biomassa e legname del bosco.
Le Comunità energetiche previste dalla Direttiva 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili – RED II (art. 21 e 22) ed introdotte in Italia dal DL 162/2019 (art.42 bis). Il 20 aprile scorso è stata tra l’altro approvata definitivamente dal Parlamento la Legge di delegazione europea 2019-2020 che rende operative le disposizioni della Direttiva RED II e nel Recovery plan, approvato il 27 aprile dal Parlamento, sono stanziati appositi fondi (2,2 miliardi) proprio per le Comunità energetiche e l’autoconsumo.
La normativa prevede nello specifico due forme di autoconsumo collettivo:
- autoconsumo collettivo, ovvero soggetti presenti all’interno dello stesso edificio (esclusi soggetti professionali del mondo energia) in cui è presente uno o più impianti alimentati esclusivamente da fonti rinnovabili; gli impianti possono essere di proprietà di soggetti terzi,
- Comunità energetiche: clienti finali residenziali, pubblica amministrazione e PMI (esclusi soggetti professionali del mondo energia) che possono associarsi e autoconsumare energia prodotta da uno o più impianti da fonti energia rinnovabile; per condividere l’energia prodotta, gli utenti possono utilizzare le reti di distribuzione già esistenti e utilizzare forme di autoconsumo virtuale.
Il progetto per la costituzione di una comunità energetica nella montagna cortonese è affidato al coordinamento tecnico degli ingegneri Pamela Del Pianta e Andrea Baldini.